Le gite iniziano tutte alle stesso modo, con un gioco di domande e risposte ripetute praticamente all’infinito, fino a quando si parte veramente. Sono poche per i bambini le occasioni di uscire dai due hogar, di conseguenza conoscono pochissimi luoghi del loro bellissimo Paese, molto spesso nessuno, a parte Oruro. A dire il vero lo stesso capita anche alla maggior parte degli adulti che vivono con loro, che, per le ristrettezze economiche, e per una scarsa propensione all’allontanamento da casa se non per motivi di necessità, escono raramente dalla propria città. Quindi ….. in gita!!!!!
Il gioco delle domande e delle risposte è appunto un gioco, ma quando la stessa batteria di domande viene fatta di nuovo a ognuno degli adulti accompagnatori finanche nel momento in cui siamo entrati tutti nell’autobus e stiamo per partire, ti rendi conto di quanto timore i bambini abbiano di rivivere le false promesse di qualche adulto. Per anni le abbiamo sempre mantenute, e quindi il gioco della domande e delle risposte è rimasto un gioco!
La gita inizia e il divertimento pure! Ya, vamos! Guarda le foto delle nostre gite
La nostre gite durano normalmente un giorno: andiamo a visitare i posti più belli della Bolivia situati a distanza massima di un giorno di viaggio. In genere partiamo la notte, così da avere un intero giorno a disposizione e rientrare durante la notte successiva. Finora non abbiamo mai sperimentato il dormire fuori, un po’ perché tenere a bada una cinquantina di bambini ha le sue complicazioni, un po’ anche perché non è così facile trovare strutture capienti e accoglienti adatte e disposte ad ospitarci. Viaggiamo di notte anche perché le strade sono spesso talmente dissestate che si rendono necessarie parecchie ore per percorrere anche distanze che in linea d’aria sono relativamente corte.
Ad ogni modo la gita inizia molto prima della notte in cui si parte. Inizia nel momento stesso in cui annunciamo ai bambini che andremo in gita. Più che annunciare ufficialmente, oramai il gioco sta nel lasciare trapelare qualche informazione, con qualche frase del tipo: Esabamos pensando ir de paseo (stavamo pensando di andare a fare una gita), pero no sabemos, ya veremos (però non sappiamo ancora, adesso vediamo). Ormai i bambini si aspettano che quando arriviamo, arriverà anche il momento in cui si andrà in gita. Però è nel momento stesso in cui il primo, generico, impreciso annuncio viene fatto, che la gita ha inizio.
Da qual preciso momento ogni bambino e ogni bambina ci chiederà più volte al giorno una serie di cose:
1. Vamos de paseo, novér? (è vero che andiamo in gita?)
2. Y cuando vamos? (quando andiamo? (che sembra molto più importante della domanda successiva)
3. Y donde vamos? (dove andiamo)
4. Y a que hora salimos? (A che ora partiamo?)
5. Y cuando regresamos? (Quando torniamo?)
6. Y vamos toditos? (Andiamo tutti?)
Le domande in genere vengono poste sempre in quest’ordine, e anche se hai appena finito di rispondere a ognuna di loro a uno dei bambini in presenza di tutti gli altri, quando hai finito di dare l’ultima risposta, il prossimo bambino ti rifarà esattamente le stesse domande. Ed è molto probabile che il bambino o la bambina a cui hai dato le risposte qualche minuto prima, si riproporrà dopo poco e te le rifarà tutte di seguito. E a ogni tua risposta ci sarà un coro entusiasta che ribadirà la tua ultima parola, con una specie di dialogo cantato a più voci.
Il gioco delle domande e delle risposte è appunto un gioco, ma quando la stessa batteria di domande viene fatta di nuovo a ognuno degli adulti accompagnatori finanche nel momento in cui siamo entrati tutti nell’autobus e stiamo per partire, ti rendi conto di quanto timore i bambini hanno di rivivere le false promesse di un qualche adulto.
Finora le abbiamo sempre mantenute, e quindi il gioco della domande e delle risposte rimane un gioco! La gita inizia e il divertimento pure! Ya, vamos!